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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Intervista di Alessia Mocci a Giulio Marchetti: vi presentiamo la raccolta Specchi ciechi

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“ Le proprie inclinazioni risultano socialmente oppresse dal senso utilitaristico dominante, a partire dall’istruzione. “Le cose monotone” ben presto saranno delegate alle macchine (che ormai svolgono gran parte dei lavori ripetitivi un tempo affidati agli esseri umani). Non si tratterà più di cercare lavoro, ma di creare lavoro. Forse allora l’unica risposta sarà: creatività .” – Giulio Marchetti Il talento creativo, quella capacità produttiva della ragione in comunione con l’inconscio. Il concetto riportato in apertura mette luce sul pensiero di Giulio Marchetti su due problematiche sociali di grande importanza: il lavoro e la felicità . Ancora una volta è il poeta che, staccatosi da quel “senso utilitaristico dominante”, getta uno sguardo nella realtà del presente e la descrive netta, densa. La raccolta “Specchi ciechi” è stata pubblicata nel 2020 dalla casa editrice Puntoacapo , vede la prefazione di Maria Grazia Calandone, la postfazione di Vincenzo Guarracino ed

Intervista di Alessia Mocci a Rosario Tomarchio: vi presentiamo l’antologia Memorie

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“[…] Terra amata, mi fai riposar/ sotto lo sguardo benigno dell’Etna/ e dal mare rinasco a nuova vita,/ da quel mare fatto di storia d’uomini,/ di pescatori e focosi amori./ Cara Sicilia, qui fui greco, arabo, spagnolo/ cittadino del mondo e con/ il profumo della mia amata/ mi riscaldi l’anima.” ‒ “Profumo di Sicilia” Il libro “Memorie – Antologia poetica” dell’autore siciliano Rosario Tomarchio è una raccolta in colloquio con il passato grazie ad una selezione di poesie di tre pubblicazioni precedenti, per un periodo di tempo che va dal 2013 al 2017. “Memorie” è la somma di nove anni nei quali Rosario si è cimentato con la riflessione e la comparazione. Ha toccando temi come la tradizione, l’amore per la Signora, l’Etna, per la sua terra e per il suo mare, per la famiglia e per quei piccoli gesti antichi che oggi, nell’era capitalista, quasi si frantumano prima ancora di realizzarsi. E se la grande metropoli costringe l’essere umano ad una velocità che penalizza il rapport

Incubo di una vita spezzata poesia di Rosario Tomarchio

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Un rumore assordante, grida di gente si confondono con la serena e le luci degli angeli della strada. E tu povero arrivi lì e tutte le speranze crollano come un castello di sabbia. E grande il tuo dolore, le gambe ti cedono e smarrito guardi il cielo dove il tuo ragazzo ora riposa e trovi sola la forza di urlare il suo nome al vento. Quando scende la notte hai paura di sognare quell’incubo che lo ha strappato via. E nel silenzio della gente una lacrima disegna il tuo volto doloroso mentre in cielo, una stella illumina   i tuoi passi per la via del dolore.