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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Fibre di possibilità di Sergio Messere: la sovranità del Singolo nella potenza libera della sua natura

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        “[…] Un celere vapore/ adombra il mio capo/ reclinato:/ son per caso/ Io – Straniero –/ un fiore spezzato/ che setaccia/ per declivi e piani/ il deserto,/ necessaria inferia/ nelle rudi e sprezzanti mani/ d’un fato incerto?// […]” – “Io, straniero di Dio” L’Io si scruta, si adagia allo specchio, sente una fitta che dal petto si rivela come suono nell’orecchio: sono domande dello straniero, del viaggiatore, del poeta, del narratore. Perché la carne – il corpo – risiede in questo pianeta e la psiche – l’anima – setaccia il passato in cerca di appartenenza come se fosse “ un fiore/ in esilio ”? L’essere umano è decadente, insaziabile, ingrato, contaminato, lacerato, è un infante, un martire, un sapiente, un “ senza pace ” che dalla valle acclama e combatte dalla notte dei Tempi. La poetica di Sergio Messere partecipa della simbologia della vetta e della valle nella quale la prima è sede dello Spirito mentre la seconda dell’Anima che, con un frenetico turbinio, si

Cartolina poesia di Rosario Tomarchio

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Amor mio! Eccomi seduto e penso a te, e mentre mi fermo per scrivere a te, per raccontarti l’emozioni di oggi, il pensiero vola via da te. Raccolgo i miei pensieri e ne disegno di nuovi, mi fermo un attimo per raccogliere un fiore, per guardare il cielo, il mare, la luna e le stelle, tutto parla di noi e ogni piccolo pensiero mi porta a perdermi e ritrovare rifugio nel tuo cuore   e stringermi appassionatamente tra le tue braccia. Ora che ho la mente occupata dalla tua presenza niente altro So scrivere solamente amor mio!    

No alla guerra poesia di Rosario Tomarchio

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  Amare: due punti che si uniscono In una retta parallela Come un fulmine che rimbalza   tra cielo e terra in un mondo dove tutti siamo fratelli e ci teniamo per mano.