Cielo poesia di Rosario Tomarchio
Cielo
L’uomo che ha vissuto mille anni
ha visto le rovine di questo mondo,
le tori cadere l’una sull’altra,
bandiere innalzarsi e scendere,
uomini cadere sotto il fausto
destino.
Macerie di pietre frantumassi,
e tuoni illuminare notti scure e
di generazioni abbattersi come tempeste
su quell’uomo dai mille segreti.
Ho visto nei secoli,
parole d’amore accumularsi,
parole dimenticati,
il senso dell’amore perdersi,
per perdere la fiducia nell’amore
e ritrovarsi a rincorrersi in parole,
attimi portati via dal tempo.
Quell’uomo di mille anni,
l’ho visto profeta e pellegrino tra la gente,
amante,
servo e amante, amami e vattene
dolce amore mio.
Amante di giorni felici,
amante silenzioso di notti di
passioni, notti illuminati di stelle
di un cielo rosa,
di un cielo lontano nel tempo,
tempo dimenticato, mai perduto,
tempo trascorso d’amante,
con le parole più ricercate
degli antichi poeti, parole
che si intrecciano, si confondono
come lame che tracciano percorsi
di persone vissute, che hanno
accarezzato questa terra che di
letto fa a questo corpo
e il cielo la sua capanna.
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