Il giovane attore regista Mario Coco ci racconta del suo corto metraggio Cipria e Caffè che recentemente è stato trasmesso in tv

Caro Mario, nel gioco delle parti ti ritrovi seduto comodamente su una poltrona a guardare il corto Cipria e Caffè e ti viene chiesto di raccontare il messaggio che la visione del film ti ha lasciato? Mario Coco: Se mi trovo a guardare "Cipria e Caffè" seduto su una poltrona, significa che lo stanno trasmettendo come al solito su qualche tenera tv privata. Dopo la visione il pensiero è quello di aver visto qualcosa di leggerissimo. In fondo tutti i film di ambientazione estiva tendono ad esserlo, anche se il periodo vacanziero resta sempre una delle cornici migliori per poter graffiare sui vizi della nostra società. Credo che anche in "Cipria e Caffè" emerga questo aspetto. I personaggi sono schegge disilluse che si sono perse tra l'appariscenza del cinema e l'amarezza dell'ambiente che li circonda. Il regista che vede una giovane attrice come propria ancora di salvezza è tutto sommato il riflesso pavido delle insicurezze di tant...