Sorriso di zingara poesia di Rosario Tomarchio
Quante mani ho accarezzato,
toccato,
mani ben curate di gente
che si veste di mille maschere.
Quante mane fredde
di gente con la vita vuota
come un sacco usa e getta.
Mane ruvide e calde
di chi da sempre sa amare
e dona amore.
Alla sera quando mi ritrovo solo
e la tristezza mi fa compagnia,
ripenso quelle mani
di quella zingara
che non ha niente
e mi illumina con il suo sorriso.
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