Canti di Castelvecchio - L'or di notte di Giovanni Pascoli
Nelle
case, dove ancora
si ragiona
coi vicini
presso al
fuoco, e già la nuora
porta a
nanna i suoi bambini,
uno in
collo e due per mano;
pel camino
nero il vento,
tra lo
scoppiettar dei ciocchi,
porta un
suono lungo e lento,
tre, poi
cinque, sette tocchi,
da un
paese assai lontano:
tre, poi
cinque e sette voci,
lente e
languide, di gente:
voci dal
borgo alle croci,
gente che
non ha più niente:
Fate piano! piano! piano!
Non
vogliamo saper nulla:
notte?
giorno? verno? state?
Piano,
voi, con quella culla!
che non
pianga il bimbo... Fate
piano!
piano! piano! piano!
Non
vogliamo ricordare
vino e
grano, monte e piano,
la
capanna, il focolare,
mamma,
bimbi... Fate piano!
piano! piano! piano! piano!
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